Giro d'Italia, Quintana re del Blockhaus: sua la rosa, Nibali perde 1'
Spettacolare azione del colombiano sul durissi arrivo appenninino. Lo Squalo prova a tenere testa ma, pur non crollando, deve cedere
di LUIGI PANELLAQuattro scatti brutali, quattro fendenti portati per uccidere. Sul quarto in tanti lasciano speranze e ambizioni. Il killer del Blockhaus è Nairo Quintana: fa il padrone, spreme la sua squadra, e così facendo spreme l'anima dei suoi rivali. Poi fa da solo, si prende la rosa e dà la prima spallata al Giro. Niente di definitivo, ma un segnale più che minaccioso. Si difende bene Pinot, piace moltissimo Dumoulin, Mollema si conferma regolarista. E poi Vincenzo Nibali. Lo Squalo è un orgoglioso, forse sbaglia a replicare con testardaggine alle prime azioni del colombiano. Ma l'orgoglio... In fondo lui e Quintana non si amano, meglio accettare la sfida che limitare i danni senza duellare. Alla fine il ritardo del siciliano è di un minuto: il Giro che conta è all'alba, c'è ancora tempo per tendere trappole.
Ma non c'è solo la bellezza del duello. Il ciclismo moderno purtroppo rischia di vivere troppo su tattica e casualità, e purtroppo la seconda è l'incidente. Stavolta si manifesta nelle sembianze di motociclista dell'organizzazione fermo a bordo strada. Lo urtano quelli che stanno davanti, quelli che lottano per il primato. Geraint Thomas paga un dazio enorme: sangue gallese, è un duro, è commovente nel tentativo di limitare i danni mentre il sole gli cuoce le ferite lasciate scoperte dalla maglia strappata. Un problema in qualsiasi giornata, un mostro a nove teste se questo succede appena prima del Blockhaus: 13,6 km di salita che spaventano non tanto sulla pendenza massima (14%) quando sul quel 9% che non abbandona mai gli ultimi 10 km. Thomas fuori gioco, ma anche Landa (giornata terribile per il Team Sky) e Adam Yates vedono ridimensionate le loro ambizioni.
Si dice che Quintana sia un tipo imperscrutabile: senza età, senza espressione, sempre nascosto dietro grossi occhiali. Stavolta però annuncia tutto con largo anticipo: la Movistar si mette in testa, è una andatura resa ancora più cattiva dal caldo. "Era molto importante staccare gli avversari e quando ci sono riuscito ho proseguito nella mia azione - spiega la maglia rosa-. La maglia rosa? Sono contento, l'importante era che arrivassi qui con buone gambe e senza che nulla mi accadesse, e di questo devo ringraziare la squadra". In effetti con quel ritmo, dietro mollano uno dopo l'altro: Zakarin, l'ex maglia rosa Jungels, anche il roscio olandese Kruijswijk sembra un pulcino se paragonato al leone dello scorso anno.
Poi le quattro sciabolate di Quintana. Non è come sull'Etna, è una di quelle tappe in cui la maglia rosa deve essere conseguenziale di una impresa. Al gruppo degli attaccanti non viene lasciato spazio. Dodici uomini, tra loro gente modellata sul ciclismo del nord come Modolo e Marcato ed uno che non ha mai fatto il salto di qualità, quel Pierre Rolland che incautamente i francesi tempo fa avevano eletto a possibile vincitore del Tour. C'è però un altro francese davanti: Pinot in un frangente prova anche a dare la scossa, poi deve ridimensionare le proprie ambizioni. Anche lui limita il danno: bisognerà vedere se insieme a Nibali, Dumoulin e compagnia bella, nelle prossime tappe quel danno sarà anche capace di crearlo. "La parte finale della salita era molto più impegnativa, ho risposto più volte a Quintana ma sono andato in crisi, non di fame, e sono salito su col mio passo -l'analisi dello Squalo -. Quintana è scalatore puro, pesa dieci chili in meno di me ed è più scattante. Dove posso batterlo? A cronometro. Sto bene e va bene così". Staremo a vedere dopo il lunedì di riposo.
ORDINE D'ARRIVO
1. Nairo Quintana (Col-Movistar) in 3h44'51"
2. Thinaut Pinot (Fra-Fdj) a 0'24"
3. Tom Dumoulin (Ned-Sunweb) s.t.
4. Bauke Mollema (Ned) a 0'41"
5. Vincenzo Nibali (Ita) a 1'00"
6. Domenico Pozzovivo (Ita) a 1'18"
7. Tanel Kangert (Est) a 2'02"
8. Ilnur Zakarin (Rus) a 2'14"
9. Sebastien Reichenbach (Swi) a 2'28"
10. Davide Formolo (Ita) a 2'35"
12. Steven Kruijswijk (Ned) s.t.
15. Bob Jungels (Lux) a 3'30"
17. Tejay Van Garderen (Usa) a 3'46" .
23. Adam Yates (Gbr) a 4'39"
29. Geraint Thomas (Gbr) a 5'08"
CLASSIFICA GENERALE
1. Nairo Quintana (Col-Movistar) in 42h06'09"
2. Thibaut Pinot (Fra-Fdj) a 0'28"
3. Tom Dumoulin (Ned-Sunweb) a 0'30"
4. Bauke Mollema (Ned) a 0'51"
5. Vincenzo Nibali (Ita) a 1'10"
6. Domenico Pozzovivo (Ita) a 1'28"
7. Ilnur Zakarin (Rus) a 2'28"
8. Davide Formolo (Ita) a 2'45"
9. Andrey Amador (Crc) a 2'53"
10. Steven Kruijswijk (Ned) a 3'06"
12. Bob Jungels (Lux)
a 3'30"
13. Tejay Van Garderen (Usa) a 3'56"
16. Adam Yates (Gbr) a 4'49"
LA CORSA ROSA AL GIRO DI BOA
La prima parte del Giro d’Italia ha fatto registrare un grande successo mediatico. Questi i numeri di questa storica edizione, quando ci troviamo quasi a metà strada, con Nairo Quintana in Maglia Rosa dopo la vittoria sul Blockhaus:
- Grandi ascolti in TV. Nella fasi finali della tappa di ieri è stato registrato un picco di 2.749.000 di telespettatori, pari al 22,2% di share.
- Il profilo Twitter del Giro raggiunge le oltre 19,5 milioni di visualizzazioni dei tweet, l’hashtag #Giro100 molto utilizzato anche da squadre e corridori è nei trending topic ogni giorno durante la diretta della tappa.
- Totalizzate oltre 4,5 milioni di visite sul sito giroditalia.it, numeri raddoppiati rispetto al 2016.
- Su Facebook superato il milione di fans, con una reach settimanale che supera i 7 milioni in tutto il mondo.
- Il Giro d’Italia è anche su Instagram con tante immagini e stories ogni giorno. Superato il milione di likes.
- 1600 rappresentanti dei media (internazionali, nazionali e locali) sono stati ad oggi accreditati.
- Attraverso il progetto Ride Green, nelle prime 9 tappe sono stati raccolti otre 31.760 kg di rifiuti, di cui il 88% sarà riciclato.
- 190 corridori saranno al via della cronometro individuale da Foligno a Montefalco di 39.8 chilometri (la Sagrantino Stage). Il primo corridore a partire sarà Matteo Pelucchi alle 12.45, chiuderà Nairo Quintana alle 16.24. L’ordine di partenza puo’ essere scaricato qui.
LA TAPPA DI DOMANI
Tappa 10 – Foligno – Montefalco – 39.8 km – dislivello 400 m
Percorso completo che propone un lungo tratto pianeggiante e rettilineo seguito da salite e discese molto articolate. Si parte da Foligno e uscendo rapidamente dal centro storico (strade a carreggiata stretta) ci si immette su strade di media larghezza prevalentemente rettilinee per oltre 12 chilometri superando Bevagna (rilevamento cronometrico). Si inizia quindi a salire sempre con pendenze medie del 4/5% fino alla Madonna delle Grazie dove la strada diventa un falsopiano sempre leggermente a salire. Discesa veloce e abbastanza articolata di curve e controcurve fino a San Marco dove la strada ritorna prevalentemente rettilinea e pianeggiante. A Bastardo (svolta a U) nuovo Rilevamento cronometrico e inizio del falsopiano a salire che porterà a Montefalco. Le pendenze non sono mai elevate, ma non vi sono più tratti di “respiro”. Finale con alcuni passaggi a carreggiata ristretta fino alle porte della città murata di Montefalco dove è posto l’arrivo della cronometro.
Ultimi km
Ultimi chilometri in leggera ascesa. Da segnalare nell’ultimo chilometro un passaggio in discesa di una “porta” per poi risalire con una breve e ripida rampa nel rettilineo finale di 200 m su asfalto in salita di larghezza 6 m.
Fonte LA REPUBBLICA e GAZZETTA DELLO SPORT
0 commenti:
Posta un commento