LA REMUNTADA DI MAX
CONTRO IL BARCELLONA UNA JUVE LUCIDA E DISCIPLINATA
Giovedì 20 Aprile 2017 di Ivan Zazzaroni
Finalista al primo tentativo; fuori agli ottavi la seconda volta ma col Bayern di Guardiola, peraltro aiutato sia a Torino sia a Monaco da arbitri non dico compiacenti ma platealmente fuori controllo; semifinalista al terzo assalto – ancora in corso -, dopo aver eliminato con merito il Barcellona che era segnalato da tutti tra i favoriti: anche al Milan Allegri aveva mostrato un’insospettabile “vocazione europea”, qualità che alla Juve si è compiutamente espressa.
E’ proprio Max allenatore-gestore, quello che “ride a sentire le altrui minchiate” e raramente perde il controllo di sé, invulnerabile com’è diventato anche alle pressioni ambientali, il vero protagonista della campagna 2016-17: ha demolito ogni diffidenza (lui, sì, ha realizzato una bella remuntada), ha saputo cambiare al momento giusto (“una mattina mi son svegliato…”) responsabilizzando chi cominciava a sentirsi marginale (Mandzukic e Cuadrado) e trovando il punto d’equilibrio sul piano mentale e degli stimoli prim’ancora che su quello tattico.
Al Camp Nou abbiamo visto una Juve così poco ortodossa quanto palpitante: in alcuni momenti mi ha ricordato l’Inter di Mourinho che – a lungo in inferiorità numerica – riuscì a fermare un Barcellona forte e scorbutico. Me l’ha ricordata soprattutto per lo spirito di sacrificio e l’attenzione posta nella fase difensiva, quella barriera a sei protetta spesso da tre e talvolta quattro tenori contro la quale Messi, Neymar e Suarez sono andati più volte a sbattere. Ovviamente questa Juve, a differenza di quell’Inter in dieci, ha anche provato a colpire.
Lucida, la voleva lucida Allegri per superare un Barça decisamente più in palla di quello di Torino: e lucida (e disciplinata) l’ha avuta e mostrata.
Dybala è dentro, Messi fuori. Con la sua barba rossastra e la certezza che dopo tanti anni non concorrerà al Pallone d’oro. Comincia però a sognarlo Buffon, a 39 anni.
PAGELLE DELLA PARTITA :
BUFFON 7,5 Reattivo e salvifico nel finale. Il fatto che Messi proprio non riesca a fargli gol non è frutto del caso: è bravura. Lo aiuta anche la perfetta fase difensiva.
DANI ALVES 7.5 Si fa rimpiangere, grande prova al cospetto del suo ex pubblico, riesce a limitare uno scatenato Neymar, e dare il suo apporto in fase di ripartenza .
BONUCCI 7.5 Sontuoso in chiusura, anche quando Messi parte in progressione palla al piede.
CHIELLINI 7.5 E' la sua partita per intensità e fisicità. Bravo nell'evitare eccessi di agonismo, spazza via Suarez.
ALEX SANDRO 6 Si limita a eseguire gli ordini di Allegri: priorità alla copertura e attenzione nel limitare le palle perse.
PJANIC 6.5 In una gara impostata con una chiave tattica difensiva, non riesce a esprimersi sui livelli standard in fase di creazione di gioco. Tuttavia risulta prezioso l'apporto del bosniaco quando c'è da
lottare. E da soffrire.
KHEDIRA 7 Sorregge con autorevolezza ed esperienza la mediana. Costretto al cartellino giallo per una leggerezza di Alex Sandro (il tedesco non gliele
manda a dire) salterà l'andata della semifinale per squalifica.
CUADRADO 6.5 Non capitalizza un'intuizione da assistman di Higuain in avvio di ripresa, ma è tra i più attivi.
DYBALA 6 Gli occhi del mondo addosso, perché all'esame di laurea al Camp Nou dopo le magie dello Stadium: infatti è più
teso del solito. Colpito duro, fatica a trovare il ritmo ideale. Non sarà nella versione Joya extra lusso, ma si rimbocca le maniche e aiuta i compagni nel fortino.
BARZAGLI (30' st) 6 Utile sulle palle alte.
MANDZUKIC 6.5 Terzino aggiunto, di fatto non pervenuto a livello offensivo. Da lodare quando, soprattutto nel secondo tempo, arretra fin dentro l'area
di Buffon per alzare il muro.
HIGUAIN 6 Qualche errore di troppo, però tiene alta la squadra, allarga il gioco, usa quel pizzico di mestiere per perdere il tempo necessario.
Utile anche quando non segna: continua il digiuno al Camp Nou, ma la corsa verso la Champions prosegue.
ALL. ALLEGRI 7 La sua squadra si conferma la più difficile da colpire di tutta la Champions, resiste con personalità alla potente pressione blaugrana. Altro
capolavoro di strategia tattica.
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