Calcio : SERIE A 31° Giornata


Serie A 2016-2017, 31ª giornata: risultati e classifica



Dietro la Juventus brillano Roma e Napoli, entrambe vittoriose per 0-3 anche se gli azzurri contro la Lazio, quarta forza della Serie A. Sorpasso del Milan ai danni dell’Inter proprio alla vigilia del derby, in programma sabato prossimo, nerazzurri sconfitti dal Crotone che riapre a sorpresa la lotta salvezza.
EMPOLI – PESCARA 1-1 9′ El Kaddouri, 31′ Caprari (P): pari che serve a poco fra Empoli e Pescara, perché i toscani vengono risucchiati in zona retrocessione e gli abruzzesi non ci escono. Partenza vibrante dei padroni di casa, Pasqual colpisce il palo su punizione e poco dopo su rimessa laterale Thiam fa sponda di testa ed El Kaddouri d’esterno la mette nel palo lontano. Caprari si divora la palla del pareggio quasi a porta vuota ma sulla seconda occasione fa centro, alla mezz’ora l’attaccante in prestito dall’Inter riceve palla da Bahebeck, mette a sedere Skorupski e segna. Sempre nel primo tempo il portiere polacco rischia la papera perdendosi il pallone su colpo di testa di Campagnaro, ma rimedia sulla linea.
ATALANTA – SASSUOLO 1-1 36′ Pellegrini (S), 73′ Cristante: 
Pareggio per l’Atalanta di Gasperini nell’anticipo della trentunesima giornata, i bergamaschi sono stati fermati sull’1-1 da un buon Sassuolo e dalle parate di Consigli nel finale. Reti segnate da Pellegrini e Cristante.
Gasperini conferma il 3-4-1-2 e sceglie Cristante per prendere il posto dello squalificato Kessié al fianco di Freuler in mediana, in avanti spazio per il solito Kurtić a supporto di Gómez e Petagna, Toloi e Masiello sono ai fianchi di Caldara in difesa. Di Francesco punta sul 4-3-3 e sceglie Ragusa dal primo minuto per completare il tridente con Defrel e Berardi, a centrocampo si rivede titolare Sensi con Missiroli e Pellegrini, dietro le sorprese sono sugli esterni con Adjapong e Dell’Orco.
PRIMO TEMPO
Il Sassuolo prova a prendere il controllo del possesso palla, mentre i padroni di casa puntano maggiormente sull’aggressività e su verticalizzazioni improvvise. Il primo brivido arriva al 7′, quando Adjapong perde una palla sanguinosa in uscita su pressing di Gómez, poi lo stesso argentino prova il tiro a giro sul palo lungo che esce di un soffio. Un minuto più tardo è l’argentino a smarcare con un velo Petagna che spara in porta, ma Consigli respinge. Il più pericoloso dei padroni di casa è proprio il Papu che, poco dopo, sfiora di nuovo la rete con un mancino sul primo palo che sbatte sul palo dopo aver saltato secco un difensore avversario. I neroverdi si vedono in avanti al 20′, con una punizione di Berardi dai venticinque metri che viene prima deviata dalla barriera e poi alzata in corner da Berisha. La partita rimane molto equilibrata, ma al 36′ Caldara si fa soffiare palla da Lorenzo Pellegrini che si invola verso Berisha, lo supera e sigla il vantaggio per gli uomini di Di Francesco.
SECONDO TEMPO
L’Atalanta prova a partire forte nella ripresa per riequilibrare il match e sfiora il pareggio al 47′, quando Masiello svetta su tutti su corner, ma mette a lato di poco. Ma il Sassuolo, dopo il brivido iniziale, riesce a tenere bene il campo ed i bergamaschi si innervosiscono. I neroverdi hanno anche l’occasione clamorosa per chiudere il match a metà della ripresa, con Duncan che lancia in profondità Ragusa, ma il diagonale dell’attaccante esce di un soffio. Così i nerazzurri trovano il pareggio al minuto 73: punizione tagliata di Gómez e Bryan Cristante trova la deviazione vincente in mezzo all’area, beffando un non irreprensibile Consigli. Il portiere si riscatta un minuto più tardi, cross di Gómez, il pallone arriva sul secondo palo dove Grassi colpisce quasi a botta sicura, ma Consigli devia con la punta delle dita. Al 78′ nuova occasione clamorosa per i nerazzurri, Petagna libera Caldara di fronte a Consigli, ma il portiere neroverde è bravissimo ad opporsi con il corpo in uscita. I padroni di casa continuano a spingere e schiacciare gli avversari ed all’89’ Mounier avrebbe il pallone giusto per il gol vittoria dopo una spizzata di Petagna, ma il francese colpisce malissimo e Consigli riesce a salvarsi anche in questa occasione. L’Atalanta viene così bloccata in casa e non riesce a superare la Lazio, salendo a 59 punti. Anche il Sassuolo rimane fermo in classifica al quindicesimo posto a quota 32.
IL TABELLINO
Atalanta (3-4-1-2): Berisha; Toloi, Caldara, Masiello; Conti (70′ Mounier), Cristante, Freuler, Spinazzola (46′ Grassi); Kurtić (55′ D’Alessandro); Gómez, Petagna.
Sassuolo (4-3-3): Consigli; Adjapong, Cannavaro, Acerbi, Dell’Orco; Pellegrini, Sensi (63′ Duncan), Missiroli; Berardi, Defrel (35′ Politano), Ragusa (80′ Peluso).
Arbitro: Nicola Rizzoli
Ammoniti: Cristante, Petagna, Gómez (A); Cannavaro, Missiroli, Berardi, Duncan (S)
Reti: 73′ Cristante (A); 36′ Pellegrini (S)
JUVENTUS – CHIEVO 2-0 23′, 84′ Higuaín: 
Un gol per tempo del Pipita bastano alla Juventus per superare il Chievo, che fa un’ottima figura allo Stadium. In contemporanea, clamorosa sconfitta sempre per 2-0 del Barcellona a Málaga.
Allegri fa turnover ma non troppo, schierando titolari fissi dal centrocampo in su a parte Sturaro (ma Mandžukić era acciaccato), con invece la coppia inedita Barzagli-Rugani in difesa. Chievo con il solito 4-3-1-2, Birsa trequartista dietro alla coppia Meggiorini-Pellissier. Il primo tempo bianconero è tanto bello quanto poco concludente: Dybala offre sprazzi di calcio altissimo e fornisce un assist perfetto per l’amico e compagno di reparto Gonzalo Higuaín, che al 23′ trafigge Seculin sfruttando in area la palla dal fondo della Joya. Colpi di esterno, dribbling e giocate di prima caratterizzano i primi 45′, anche se alla fine non si contano molte occasioni. Nella ripresa la Juventus cala e dimostra un po’ di stanchezza e distrazione in fase difensiva. Il Chievo si muove bene e gira palla quando può, riesce anche a tirare verso lo specchio, ma non a impensierire Buffon, concludendo sempre centralmente. Allegri corre ai ripari inserendo Bonucci per Sturaro e passando a una difesa a cinque, ma la tensione rimane bassa fino al gol del 2-0 e della tranquillità che arriva all’84’: azione pregevole al limite dell’area di Dybala, che evita l’intervento di un paio di avversari e serve Lichtsteiner sulla destra, il cross dello svizzero è un po’ forte e allora Gonzalo Higuaín riceve il pallone di fatto facendo una finta a Seculin, per poi concludere a porta spalancata. Gli ultimi minuti bianconeri sono ordinaria amministrazione, Khedira riesce a tentare l’ultimo tiro trovando la risposta del portiere clivense.
Juventus ancora vincente in casa, con qualche aspetto su cui riflettere in vista del Barcellona, vedi distrazioni nel secondo tempo. Certo che gli spagnoli se la passano peggio: sconfitta a Málaga per 2-0 con espulsione di Neymar per fallaccio su Diego Llorente, proprio nel giorno in cui la Liga si era riaperta per il pareggio del Real Madrid nel derby.
IL TABELLINO 
Juventus (4-2-3-1): Buffon; Lichtsteiner (85′ Dani Alves), Barzagli, Rugani, Alex Sandro; Marchisio, Khedira; Cuadrado (66′ Lemina), Dybala, Sturaro (72′ Bonucci); Higuaín. Allenatore: Massimiliano Allegri
ChievoVerona (4-3-1-2): Seculin; Cacciatore, Cesar, Spolli, Gobbi (46′ Izco); Castro, Radovanovic, Hetemaj (75′ de Guzmán); Birsa; Pellissier, Meggiorini (67′ Inglese). Allenatore: Rolando Maran
Arbitro: Michael Fabbri
Ammoniti: Bonucci (J) – Cacciatore, Spolli (C)
Reti: 23′, 84′ Higuaín
SAMPDORIA – FIORENTINA 2-2 5′ Fernandes, 60′ Rodríguez (F), 71′ Álvarez, 89′ Babacar (F):
Dopo il rinvio di 20 minuti della partita dovuto al ritardo del bus della Fiorentina, il match tra la Sampdoria ed i viola termina 2-2, con i blucerchiati due volte in vantaggio e rimontati due volte dagli ospiti.
Giampaolo conferma la formazione che ha battuto l’Inter lunedì sera a San Siro, l’unico cambio è Bereszyński al posto dell’infortunato Sala, in avanti ancora Schick e Quagliarella con Bruno Fernandes trequartista, in difesa spazio ancora per Dodô sull’out di sinistra. Sousa punta sul 3-4-2-1 e rilancia subito dall’inizio Bernardeschi con Iličič alle spalle di Babacar (match-winner contro il Bologna), in mediana Borja Valero affianca Badelj con Tello e Milić larghi sulle fasce.
PRIMO TEMPO
Partita che inizia ad un ritmo discreto con le due squadre molto corte e la Sampdoria trova il vantaggio al primo affondo: filtrante di Torreira sporcato da G. Rodríguez, sul pallone arriva lo stesso Bruno Fernandes che, dal limite dell’area, lascia partire un destro magnifico sul palo lontano su cui Tătărușanu non può nulla. Il match rimane piacevole ed equilibrato, ma il pressing da entrambe le parti porta ad un discreto numero di errori tecnici. Al 20′ ci prova Bernardeschi con una punizione dai venti metri, ma il suo mancino sul primo palo esce di poco con Viviano in controllo. Due minuti più tardi ingenuità di Badelj che perde palla al limite dell’area su pressing di B. Fernandes, Schick serve proprio il trequartista con un assist perfetto, ma il tiro del portoghese viene respinto da Tătărușanu in uscita. Passano sessanta secondi e l’errore in uscita è di Škriniar, Babacar ci prova di prima intenzione da trenta metri, avendo visto Viviano fuori dai pali, ma il suo destro esce non di molto sopra la traversa. Lo specialista dai gol da lontanissimo è però Quagliarella che risponde al senegalese al 33′, con una girata da metà campo che termina alta di poco. I viola provano lo stesso a riequilibrare la partita prima dell’intervallo: prima ci prova Tello con un’azione personale, ma il suo tiro viene bloccato da Viviano; poi nell’unico minuto di recupero Sánchez svetta su tutti su corner, ma il suo colpo di testa esce di un soffio.
SECONDO TEMPO
La Fiorentina parte forte nella ripresa anche con l’inserimento di Kalinić al posto di uno spento Iličič. Al 48′ prima occasione per gli ospiti con Tello che crossa in mezzo per Babacar che devia in porta, ma Viviano è bravissimo ad opporsi. Al 56′ grande azione personale di Tello che ubriaca Dodô sull’out di destra e poi incrocia il tiro sul palo lungo dove Viviano non può arrivare, ma il palo gli dice di no. Il gol è però nell’aria ed arriva quattro minuti più tardi, quando Gonzalo Rodríguez svetta su tutti sul primo palo e gira in rete il pallone del pareggio. I padroni di casa tornano a spingere in avanti dopo un inizio di ripresa un po’ passivo ed i ritmi tornano nuovamente ad alzarsi notevolmente. Al 71′ i blucerchiati tornano in vantaggio: Schick sfonda a destra ed effettua un’apertura sulla fascia opposta per Ricky Álvarez che controlla e poi fulmina con il mancino un colpevole Tătărușanu sul primo palo. I viola reagiscono di nuovo alla rete subita e chiudono indietro la Samp, tanto che al 78′ Tello si crea lo spazio per il cross che trova in mezzo all’area Kalinić che gira di testa sul palo con Viviano immobile. Gli uomini di Giampaolo sembrano riuscire a controllare le sfuriate degli avversari negli ultimi minuti, ma all’89’ Khouma Babacar riceve palla ai venti metri e lascia partire un tiro potente, ma centrale, che beffa un Viviano troppo avanzato nella posizione, firmando così il 2-2. Gli ultimi brividi arrivano al 94′: Álvarez spara in porta da posizione defilata, ma Tătărușanu respinge; ribaltamento di fronte e Babacar si presenta tutto solo di fronte a Viviano che si oppone magnificamente con il piede sul destro dell’attaccante. La Fiorentina manca così l’aggancio al Milan al settimo posto e sale a 52 punti, a -2 dai rossoneri ed a -3 dall’Inter sesta. La Sampdoria rimane nona in classifica a quota 45, non riuscendo così ad accorciare il distacco proprio dai viola ottavi.
IL TABELLINO
Sampdoria (4-3-1-2): Viviano; Bereszyński, Silvestre, Škriniar, Dodô (74′ Regini); Linetty (69′ Álvarez), Torreira, Barreto; B. Fernandes (65′ Praet); Schick, Quagliarella.
Fiorentina (3-4-2-1): Tătărușanu; Sánchez, G. Rodríguez, Astori; Tello, Borja Valero, Badelj, Milić (74′ Chiesa); Bernardeschi (81′ Saponara), Iličič (46′ Kalinić); Babacar.
Arbitro: Carmine Russo
Ammoniti: Praet, Álvarez (S); G. Rodríguez (F)
Reti: 5′ B. Fernandes, 71′ Álvarez (S); 60′ G. Rodríguez, 89′ Babacar (F)
BOLOGNA – ROMA 0-3 25′ Fazio, 41′ Salah, 75′ Džeko:
È ancora vivo il sogno tricolore della Roma. I giallorossi passano agevolmente al Dall’Ara e tengono il passo della capolista, vittoriosa ieri col Chievo. Nel primo tempo segnano Fazio e Salah, poi si conferma Edin Džeko.
Tutto facile per la Roma. Contro un Bologna senza più obiettivi ai giallorossi basta trovare il gol del vantaggio per mettere in cassaforte i tre punti e lasciare alle spalle la rovinosa eliminazione nel derby di Coppa Italia.
Dopo un rischio autogol, con lancio di Verdi per Destro respinto da Szczęsny addosso a Manolas il cui rimpallo quasi finisce dentro, la squadra di Luciano Spalletti si porta avanti al 25′: è ancora una carambola a favorire i giallorossi, su corner il rimbalzo trova Federico Fazio e l’argentino fa centro con il destro. Da lì in poi è tutto in discesa per i giallorossi, Mirante salva in uscita bassa su cross di Salah che altrimenti El Shaarawy avrebbe messo dentro, al 42′ però il portiere ex Juventus viene nuovamente battuto da un’azione splendida: palla di Strootman per Džeko, tocco di prima verso Mohamed Salah che in pallonetto di destro firma lo 0-2.
A seguito dell’intervallo si vede un minimo sussulto rossoblù, su cross di Di Francesco (subentrato a Verdi) Džemaili salta solissimo di testa ma manda in botta a Szczęsny, sempre il figlio dell’ex centrocampista giallorosso prende il palo con un destro in diagonale da posizione defilata. A un quarto d’ora dal termine la partita si chiude, palla grandiosa di Salah per Perotti che avrebbe la possibilità di segnare il suo primo gol in campionato non su rigore ma l’argentino è altruista e tocca verso Edin Džeko che a porta vuota mette dentro. Ancora Di Francesco per l’ultima palla del match, bel tiro da fuori e Szczęsny si esalta tenendo la porta inviolata.
La Juventus resta sei punti sopra e la Roma proverà a tenere aperto il campionato almeno fino allo scontro diretto in programma fra un mese. A Pasqua (o meglio, di sabato, vista la mancata qualificazione agli ottavi di Europa League) grande sfida all’Olimpico contro l’Atalanta, mentre il Bologna andrà in casa di un Palermo con l’acqua alla gola.
CAGLIARI – TORINO 2-3 19′ rig. Borriello (C), 33′ Ljajić, 39′ Belotti, 53′ Acquah, 95′ Han (C): festeggiamenti smorzati per il Cagliari, che usa la maglia celebrativa per l’imminente quarantasettesimo anniversario del titolo del 1970 ma perde in casa col Torino. Rossoblù avanti su rigore con Marco Borriello, ma i granata replicano con una gran conclusione da fuori di Adem Ljajić imprendibile per Rafael e prima dell’intervallo vanno pure in vantaggio, cross di Zappacosta e Belotti dimenticato da Pisacane di testa fa ancora centro. L’1-3 porta la firma di Acquah, su assist arretrato di Iago Falqué con un tiro dal limite deviato da Faragò, il ghanese poi si fa espellere per doppia ammonizione ma anche in dieci gli ospiti dominano e Iago Falqué prende l’incrocio dei pali. Nel recupero cross dal fondo di Farias e colpo di testa vincente di Han Kwang-Song, che diventa il primo giocatore della Corea del Nord a segno in Serie A.
CROTONE – INTER 2-1 18′ rig., 22′ Falcinelli, 65′ D’Ambrosio (I): 
All’Ezio Scida viene fuori la sorpresa di giornata: il Crotone batte per 2-1 l’Inter con una doppietta di Diego Falcinelli e si rilancia per la permanenza in Serie A. I nerazzurri a oggi sarebbero invece fuori dalle coppe.
Il Crotone sogna, l’Inter ha gli incubi. Pomeriggio storico all’Ezio Scida, dove i rossazzurri ottengono per la prima volta nella loro storia in Serie A due successi consecutivi e prendono il primo scalpo di una grande storica, anche se nell’Inter attuale di grande c’è solo la figuraccia. Fino alla sosta i calabresi sembravano spacciati e destinati a un mesto immediato ritorno in Serie B, poi la storia è cambiata: Diego Falcinelli ha segnato l’1-2 in casa del Chievo sette giorni fa e la doppietta che, con lo stesso punteggio, ha steso oggi una squadra allo sbando, portando il distacco dall’Empoli da -8 a -3 con lo scontro diretto a favore che vorrebbe dire stare davanti ai toscani in caso di arrivo a pari punti. È un capolavoro quello di Davide Nicola ma è altrettanto un fallimento impietoso quello di Stefano Pioli, passato in una settimana dalle speranze di raggiungere il terzo posto al misero obiettivo di ottenere almeno il sesto per non rimanere fuori dalle coppe europee per la terza volta nelle ultime cinque stagioni, con le voci su un suo avvicendamento a fine anno che aumenteranno ancor di più visto il misero punto conquistato nelle ultime tre giornate, con un calendario non certo proibitivo e delle scelte di formazione discutibili (perché rinunciare ancora a João Mário?). Nel primo tempo sembrava che la squadra terzultima in classifica fosse quella in maglia azzurra e verde, per il numero di errori banali e per le occasioni concesse agli avversari senza un minimo di senso tattico. L’Inter ha perso la testa dopo il rigore dell’1-0, che probabilmente non c’era perché è molto difficile giudicare volontario il tocco di mano di Gary Medel, ma rimane inaccettabile l’atteggiamento tenuto per almeno un’ora di gioco, con il 2-1 di Danilo D’Ambrosio che ha riaperto il discorso ma portato a venticinque minuti di pseudo-assedio sterile, nel quale solo Éder Citadin Martins è andato davvero vicino al pari con un tiro finito sul palo, nell’unica azione degna di tal nome di tutta la partita. Ora l’Inter è in piena crisi, e al derby ci arriva sotto.
PRIMO TEMPO
È un incredibile monologo calabrese tutto il primo tempo, dopo due minuti il Crotone va già in vantaggio con Rosi che supera in velocità Miranda e viene stoppato da Handanović in uscita. Giocano solo i rossazzurri, con l’Inter non pervenuta e palesemente imprecisa, proprio da una palla persa al quarto d’ora da Kondogbia il Crotone riparte sulla sinistra, Stoian tocca arretrato per Trotta che prova a saltare Medel ma trova l’opposizione di Medel che tocca anche col braccio, secondo Guida è volontario (ma ci sono moltissimi dubbi in merito, col cileno a terra senza possibilità di muoversi) ed è calcio di rigore. Sul dischetto si presenta Diego Falcinelli, a secco all’Ezio Scida dal 4-1 all’Empoli del 29 gennaio, la battuta non è nemmeno strepitosa ma Handanović è lento a buttarsi e la palla finisce dentro. Inter frastornata che non solo accusa il colpo ma becca pure il secondo, Trotta controlla e con la difesa ospite a centrocampo lancia ancora Diego Falcinelli, ingresso in area indisturbato da sinistra e pallonetto sull’uscita di Handanović per il raddoppio. Non c’è reazione da parte dell’Inter, in tutto il primo tempo Cordaz fa solo una parata banalissima su destro senza velleità di Handanović, la squadra di Pioli rischia persino di soccombere ulteriormente al 39′ quando su lancio da centrocampo Martella in scivolata non trova la palla di poco e sul cross seguente manda a lato. Ancor più incredibile l’occasione capitata ancora al Crotone al 41′, Stoian d’esterno prova a mettere in mezzo e Medel di fatto gli rende il pallone, assist per Rohdén che tira a botta sicura ma Miranda salva di petto a Handanović battuto, poi Barberis manda alto. Inter mai in campo, imbarazzante e impresentabile.
SECONDO TEMPO
Pioli manda in campo Éder e Palacio per Ansaldi e Murillo passando alla difesa a tre, ma di segnali da parte dell’Inter non se ne vedono fino al 58′ e a un destro al volo di Perišić a lato. Non fa molto meglio Kondogbia al 61′, che impatta malissimo di testa su un corner e va lontanissimo dallo specchio, ma al 65′ il francese sempre da calcio d’angolo fa sponda sul secondo palo e Danilo D’Ambrosio segna il suo secondo gol consecutivo, il terzo in campionato. Il Crotone inizia ad avere paura, ricordando i tanti risultati svaniti nell’ultimo quarto di gara, e arretra visibilmente il proprio baricentro, l’Inter ci prova ma è anche sfortunata perché al 72′ riesce a combinare al limite dell’area ma il tiro di Éder sbatte sul palo e passa sulla linea senza finire dentro. Palacio si fa notare con un buon movimento e destro che Cordaz respinge, il Crotone si rintana dietro e riparte solo una volta, all’85’ in contropiede con Acosty che trova la gran conclusione da fuori, vola Handanović a salvare il 3-1. Nel finale, con sei minuti di recupero poi prolungati per le tante interruzioni, ospiti due volte a un passo dal pareggio, prima un colpo di testa di Perišić a lato e poi una palla vagante dentro l’area sulla quale si avventa Miranda che conclude male e manda fuori di poco.
L’Ezio Scida esplode e festeggia una vittoria che a prescindere da come finirà il campionato rimarrà nella storia, il Crotone recupera altri due punti all’Empoli e nel sabato di Pasqua proverà a prolungare l’ottimo momento in casa del Torino. L’Inter invece viene superata anche dal Milan e scende al settimo posto, a questo punto il derby di sabato ore 12.30 sarà un dentro o fuori per l’Europa League.
IL TABELLINO
Crotone (4-4-2): Cordaz; Rosi, Ceccherini, G. Ferrari, Martella; Rohdén (68′ Sampirisi), Barberis (75′ Capezzi), Crisetig, Stoian; Trotta, Falcinelli (73′ Acosty). Allenatore: Nicola
Inter (4-2-3-1): Handanović; D’Ambrosio, Murillo (46′ Éder), Miranda, Ansaldi (46′ Palacio); Medel, Kondogbia (81′ João Mário); Candreva, Banega, Perišić; Icardi. Allenatore: Pioli
Arbitro: Marco Guida della sezione di Torre Annunziata (Marzaloni – Marrazzo; Carbone; Doveri – Nasca)
Reti: 19′ rig., 22′ Falcinelli, 65′ D’Ambrosio (I)
Ammoniti: Palacio, Banega (I), Martella, Ceccherini, Acosty, Capezzi (C)
MILAN – PALERMO 4-0 6′ Suso, 19′ Pašalić, 37′ Bacca, 70′ Deulofeu: sorpasso all’Inter proprio alla vigilia del derby, non poteva esserci domenica migliore per il Milan che ne rifila quattro a un Palermo probabilmente già con la testa in Serie B. Suso, recuperato in extremis dall’infortunio, è subito decisivo, lo spagnolo al 6′ la sblocca con una gran punizione che scavalca la barriera e al 19′ mette una palla morbida sul palo lontano dove Pašalić, al secondo tentativo, riesce a mettere dentro da due passi. Il discorso tre punti si chiude al 37′, Calabria crossa da destra e di testa Carlos Bacca condanna ancora l’inguardabile retroguardia rosanero, nella ripresa c’è il tempo per uno splendido gol di Deulofeu con azione personale e destro a giro e per l’espulsione di González per somma di ammonizioni.
UDINESE – GENOA 3-0 20′, 49′ De Paul, 31′ D. Zapata: tre sberle dell’Udinese al Genoa, battuto per la quarta volta consecutiva e con la panchina di Mandorlini appesa a un filo. Gran botta di Rodrigo de Paul dal limite su assist di Lucas Evangelista e vantaggio friulano, raddoppiato una decina di minuti più tardi da un sinistro di Duván Zapata sugli sviluppi di un corner. Il 3-0 poco dopo l’intervallo, sempre Rodrigo de Paul batte un corner a centro area e Rubinho si mette il pallone dentro da solo, anche se la Lega Serie A assegna la rete all’argentino dandogli quindi un gol Olímpico.
LAZIO – NAPOLI 0-3 25′ Callejón, 51′, 92′ L. Insigne: 
Prova di forza del Napoli all’Olimpico: gli azzurri battono 0-3 la Lazio, apre José Callejón e nella ripresa fa doppietta Lorenzo Insigne. Con una splendida prestazione la squadra di Maurizio Sarri ipoteca l’accesso alla prossima Champions League.
Dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia contro la Juventus il Napoli non molla la sua presa al terzo posto e questa sera dà una gran prova di calcio. Battuti gli undici di Simone Inzaghi con un secco 0-3: doppietta per Lorenzo Insigne, quest’anno ben oltre la doppia cifra, e la zampata di José María CallejónMaurizio Sarri è molto contento dei suoi uomini, oltre a praticare il calcio più bello della Serie A nonostante sia privo di titoli. Ora si guarda il presente, c’è un grosso distacco adesso tra Lazio e Inter, grazie anche alla sconfitta di quest’ultimi, clamorosamente battuti da un signor Crotone. I napoletani sperano nei passi falsi della Roma, che continua a vincere: i play-off di Champions League li ricordano bene visti quelli di tre anni fa contro l’Athletic Club, da lì fu un declino per una stagione davvero brutta sotto tutti i punti di vista.
PRIMO TEMPO
È uno scontro diretto in tutto e per tutto, laziali contenti per via della qualificazione alla finale di Coppa Italia, dopo aver battuto la Roma nel derby. Simone Inzaghi vuole quel terzo posto che potrebbe mandare i biancocelesti in Champions League dopo due anni, si parte e ad aprire le danze ci pensa Sergej Milinković-Savić che da un cross laterale prova un insidioso diagonale che smuove Pepe Reina. Primo piccolo brivido ma gli azzurri ci sono e alla prima azione da gol finalizzano, col trio magico del Napoli: Mertens in avanti si gira e affonda nelle retrovie laziali, c’è Hamšík sulla sinistra che si inserisce bene, passaggio rasoterra per José María Callejón nella sua posizione preferita, piatto destro ed è 0-1. Bella questa azione, Lazio inerme, Inzaghi preme per una svegliata. Poco dopo, viene lanciato Felipe Anderson che affonda in mezzo a due, pressato da Koulibaly e Albiol prova destro secco ma Reina para facile. Lazio che ci prova ma il Napoli dirige la serata. Nel finale si mangia il raddoppio, Mertens vede solo in contropiede Insigne, gran passaggio del belga, il 24 si aggiusta il pallone in corsa sul destro ma angola troppo il tiro a giro, fuori di un soffio alla sinistra della porta difesa da Strakoska. Il primo frangente si conclude qui.
SECONDO TEMPO
Ancora il duo Hamšík-Callejón, stessa azione del gol, questa volta lo spagnolo non ci arriva ma che giocata dello slovacco. La Lazio perde poco a poco terreno, se non per i guizzi di Felipe Anderson e Immobile, che provano fantasie senza concretizzare. Eccolo qua il raddoppio, Lorenzo Insigne al 51′ su un filtrante alto di Allan, in corsa con la punta, mette dentro un pallone strano che Strakoska non riesce proprio a prendere. Dopo lo 0-2 iniziano vari assalti dei padroni di casa, Baldé Keita prova a saltare Reina, ci riesce ma la porta è bloccata da vari giocatori del Napoli, mette in mezzo per Lukaku che a sua volta la dà a Felipe Anderson che riceve male il pallone. Lazio che si sveglia un po’ troppo tardi, ancora Keita affonda in aria con una serie di numeri su Koulibaly e mette in mezzo, Lukaku tira senza esitare, rimpallo su Patric murato dal piede di Insigne sulla linea, pallone che carambola male in mezzo all’area ma non va dentro, che azione incredibile. Subentra un tocco di classe con Milik, nel finale azione tutta polacca, cross in mezzo per Zieliński, quest’ultimo con un semplice tocco del piatto appoggia un rigore in movimento per Lorenzo Insigne, che sigla la sua doppietta.
Finisce qua, il Napoli ipoteticamente blinda il terzo posto ma ci sono ancora sette partite da giocare, come la trasferta contro l’Inter e la partita con la Fiorentina. La Lazio ora è a -7 e con lo scontro diretto a sfavore.
CLASSIFICA
31ma giornata

Squadra
PT
G
V
N
P
GF
GS
1
JUVENTUS
77
31
25
2
4
62
20
2
ROMA
71
31
23
2
6
69
26
3
NAPOLI
67
31
20
7
4
72
33
4
LAZIO
60
31
18
6
7
52
34
5
ATALANTA
59
31
18
5
8
52
34
6
MILAN
57
31
17
6
8
47
33
7
INTER
55
31
17
4
10
57
35
8
FIORENTINA
52
31
14
10
7
49
39
9
SAMPDORIA
45
31
12
9
10
39
37
10
TORINO
44
31
11
11
9
59
52
11
UDINESE
40
31
11
7
13
41
40
12
CHIEVO
38
31
11
5
15
35
45
13
CAGLIARI
35
31
10
5
16
41
62
14
BOLOGNA
34
31
9
7
15
29
46
15
SASSUOLO
32
31
9
5
17
38
49
16
GENOA
29
31
7
8
16
30
51
17
EMPOLI
23
31
5
8
18
18
49
18
CROTONE
20
31
5
5
21
25
51
19
PALERMO
15
31
3
6
22
25
67
20
PESCARA
14
31
2
8
21
31
68
PROSSIMO TURNO
Inter – Milan sabato 15 aprile ore 12.30
Cagliari – Chievo sabato 15 aprile ore 15
Fiorentina – Empoli sabato 15 aprile ore 15
Genoa – Lazio sabato 15 aprile ore 15
Palermo – Bologna sabato 15 aprile ore 15
Pescara – Juventus sabato 15 aprile ore 15
Roma – Atalanta sabato 15 aprile ore 15
Torino – Crotone sabato 15 aprile ore 15
Sassuolo – Sampdoria sabato 15 aprile ore 18
Napoli – Udinese sabato 15 aprile ore 20.45
Classifica Marcatori


  • 24
  • Dzeko (Roma) - Belotti (Torino)
  • 21
  • Higuain (Juventus)
  • 20
  • Icardi (Inter) - Mertens (Napoli)
  • 18
  • Immobile (Lazio)
  • 14
  • Gomez (Atalanta) - Borriello (Cagliari) - Kalinic (Fiorentina) - Insigne(Napoli)
  • 13
  • Bacca (Milan)
  • 11
  • Falcinelli (Crotone) - Hamsik (Napoli) - Salah (Roma) - Thereau (Udinese)
  • 10
  • Bernardeschi (Fiorentina) - Simeone (Genoa) - Nestorovski (Palermo) - Muriel (Sampdoria) - Iago Falque (Torino)
  • 9
  • Perisic (Inter) - Callejon (Napoli) - Nainggolan (Roma) - Defrel (Sassuolo) - Zapata (Udinese)
  • 8
  • Dzemaili (Bologna) - Dybala (Juventus) - Keita (Lazio) - Caprari (Pescara) - Quagliarella (Sampdoria) - Schick (Sampdoria)
  • 7
  • Inglese (Chievo) - Pellissier (Chievo) - Babacar (Fiorentina) - Suso (Milan) - Perotti (Roma) - Ljajic (Torino)
  • 6
  • Caldara (Atalanta) - Kessie (Atalanta) - Destro (Bologna) - Birsa (Chievo) - Banega (Inter) - Matri (Sassuolo) - Pellegrini (Sassuolo)
  • 5
  • Conti (Atalanta) - Kurtic (Atalanta) - Petagna (Atalanta) - Verdi (Bologna) - Mchedlidze (Empoli) - Candreva (Inter) - Khedira (Juventus) - Mandzukic(Juventus) - Pjanic (Juventus) - Parolo (Lazio) - Lapadula (Milan) - Benali(Pescara) - Bruno Fernandes (Sampdoria) - Baselli (Torino) - Benassi (Torino) - Fofana (Udinese) - Jankto (Udinese)
  • 4
  • Farias (Cagliari) - Sau (Cagliari) - Castro (Chievo) - Maccarone (Empoli) - Ilicic (Fiorentina) - Eder (Inter) - Milinkovic-Savic (Lazio) - Pasalic (Milan) - Milik (Napoli) - Zielinski (Napoli) - Quaison (Palermo) - El Shaarawy (Roma) - Perica (Udinese)
  • 3
  • Freuler (Atalanta) - Masiello (Atalanta) - Joao Pedro (Cagliari) - Melchiorri(Cagliari) - Meggiorini (Chievo) - Ferrari (Crotone) - Stoian (Crotone) - Tello(Fiorentina) - Ntcham (Genoa) - Ocampos (Genoa) - Pavoletti (Genoa) - Brozovic (Inter) - D'ambrosio (Inter) - Joao Mario (Inter) - Biglia (Lazio) - Felipe Anderson (Lazio) - Bonaventura (Milan) - Kucka (Milan) - Niang (Milan) - Gabbiadini (Napoli) - Chochev (Palermo) - Rispoli (Palermo) - Paredes (Roma) - Strootman (Roma) - Acerbi (Sassuolo) - Berardi (Sassuolo) - Politano (Sassuolo) - Ragusa (Sassuolo)
  • 2
  • Cristante (Atalanta) - Di Francesco (Bologna) - Viviani (Bologna) - Dessena(Cagliari) - Di Gennaro (Cagliari) - Ionita (Cagliari) - De Guzman (Chievo) - Palladino (Crotone) - Trotta (Crotone) - El Kaddouri (Empoli) - Pucciarelli(Empoli) - Saponara (Empoli) - Badelj (Fiorentina) - Chiesa (Fiorentina) - Zarate(Fiorentina) - Hiljemark (Genoa) - Ninkovic (Genoa) - Rigoni (Genoa) - Gagliardini (Inter) - Alex Sandro (Juventus) - Bonucci (Juventus) - Chiellini(Juventus) - Cuadrado (Juventus) - Rugani (Juventus) - Lulic (Lazio) - Radu (Lazio) - Deulofeu (Milan) - Locatelli (Milan) - Chiriches (Napoli) - Tonelli (Napoli) - Bahebeck (Pescara) - Campagnaro (Pescara) - Cerri (Pescara) - Manaj (Pescara) - Bruno Peres (Roma) - Fazio (Roma) - Totti (Roma) - Barreto (Sampdoria) - Ricci (Sassuolo) - Acquah (Torino) - Maxi Lopez (Torino) - Danilo (Udinese) - De Paul (Udinese)
  • 1
  • D'alessandro (Atalanta) - Grassi (Atalanta) - Pinilla (Atalanta) - Helander(Bologna) - Krejci (Bologna) - Masina (Bologna) - Pulgar (Bologna) - Taider(Bologna) - Torosidis (Bologna) - Bruno Alves (Cagliari) - Capuano (Cagliari) - Han (Cagliari) - Isla (Cagliari) - Padoin (Cagliari) - Cacciatore (Chievo) - Cesar(Chievo) - Gamberini (Chievo) - Gobbi (Chievo) - Rigoni (Chievo) - Ceccherini(Crotone) - Rosi (Crotone) - Sampirisi (Crotone) - Simy (Crotone) - Bellusci(Empoli) - Costa (Empoli) - Krunic (Empoli) - Astori (Fiorentina) - Borja Valero(Fiorentina) - Carlos Sanchez (Fiorentina) - Rodriguez (Fiorentina) - Saponara(Fiorentina) - Gakpé (Genoa) - Laxalt (Genoa) - Lazovic (Genoa) - Gabriel Barbosa (Inter) - Kondogbia (Inter) - Benatia (Juventus) - Dani Alves (Juventus) - Hernanes (Juventus) - Lichtsteiner (Juventus) - Marchisio (Juventus) - Cataldi(Lazio) - De Vrij (Lazio) - Hoedt (Lazio) - Lombardi (Lazio) - Murgia (Lazio) - Wallace (Lazio) - Bertolacci (Milan) - Mati Fernandez (Milan) - Paletta (Milan) - Giaccherini (Napoli) - Koulibaly (Napoli) - Maksimovic (Napoli) - Goldaniga(Palermo) - Gonzalez (Palermo) - Jajalo (Palermo) - Sallai (Palermo) - Trajkovski(Palermo) - Aquilani (Pescara) - Biraghi (Pescara) - Brugman (Pescara) - Memushaj (Pescara) - Muntari (Pescara) - Alvarez (Sampdoria) - Praet(Sampdoria) - Adjapong (Sassuolo) - Antei (Sassuolo) - Cannavaro (Sassuolo) - Iemmello (Sassuolo) - Sensi (Sassuolo) - Ajeti (Torino) - Martinez (Torino) - Moretti (Torino) - Rossettini (Torino) - De Paul (Udinese) - Felipe (Udinese)
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